Tuesday, August 09, 2005

14 ultimi anni televisivi

Nel 1991 non avevo un televisore, senza nemmeno considerare le migliaia di puntate di Beautiful che mi perdevo ignara della sua mera esistenza, meno una, che un'amica un giorno mi pregò di guardare per lei, ché lei aveva un esame da dare all'università e quegli screanzati avevano avuto la scortesia di piazzarglielo proprio a quell'ora. Si arrabbiò moltissimo la mia amica, perché non ci avevo capito granché secondo lei in quella puntata cruciale nella storia fra ridge e brooke. Nel 1997 mio padre mi venne a trovare a roma e mi regalò un televisore, modello disegnato da Philip Starck, al quale restai incollata per mesi, fino al giorno in cui una delle mie roomates dell"epoca rovescio l'aspirapolvere sul cavo d'alimentazione, uccidendolo (nel frattempo il televisore aveva traslocato in camera sua in cambio di un epilatore elettrico).
Nel 2000 (altra casa, altro quartiere di roma) comprai un nuovo televisore grande e moderno, un videoregistratore e un letto. Per motivi esclusivamente sessuali. La seconda storia d'amore più bella della mia vita era nata dopo la visione di "when we were kings" e "hong kong express"in cassetta. Il tipo in questione la prima sera s'era portato tutto da casa, cassetta videolettore e tele. Ma dopo la prima volta non era pù così disponibile alla trasferta con trasporto merci fino a casa mia. Di cassette da vedere ne avevo a decinaia (tutta la collezione dell'unità, per intenderci, ancora avvolta nel suo croccante imballaggio, etichette ancora tutte da incollare). Il letto erano in realtà due messi insieme, il che dava uno scomodo effetto faglia-di- sant'andrea durante gli scambi culturali con il suddetto ospite notturno.
L'antenna però la comprai solo nell'autunno 2001 per non perdermi quella storia degli aerei in america.....
Nel 2002 sono espatriata qui a parigi e per un anno e mezzo ho avuto tutti i mezzi di informazione terrestri e satellitari al centro del mio spazio vitale (un televisore da 200 pollici più internet a banda larga, cavo, radio stereo, casse etc in 25 mq da dividere con un giornalista).
Con il suddetto giornalista dividevo anche molto altro fino al giorno in cui non è partito per la germania.
Da allora niente più tele. Fino a un mese fa. Solo che la l'apparecchio non ha l'antenna, e il primo tentativo di acquisto si è rivelato inutile: il cavo è troppo maschio da un lato e troppo femmina dall'altro. Un intervento di chirurgia plastica sulle estremità copulatorie da me performato con forbici da manucure non ha dato risultati apprezzabili al successivo inserimento del cavo nei buchi preposti. Così ho rinunciato. Quando torno a casa per restarci fino all'ora di andare a dormire, lo schermo inesorabilmente nero mi deprime. Penso a tutte le meraviglie che potrei vedere, alla tele in italiano, alle lacrime di gioia e nostalgia che lascerei scorrere senza vergogna davanti ai culi di veline e facce di culo di ministri che rilasciano dichiarazioni ai tg (rilasciare is the operative word). E mi dico ogni giorno "domani mi abbono a Noos e voglio l'intero pacchetto dei canali transalpini".
Poi, in un giorno di quest'unica stagione che fa qui (11° era la temperatura stamattina) mentre leggo le ultimissime notizie dal Paese sul sito di Repubblica, qualcosa sconvolge in maniera permanente il mio equilibrio psico fisico e disintegra gran parte dei miei progetti per il futuro:
"Pupo e "Il malloppo"
esordio convincente
l'audience premia
il nuovo quiz-show:
un solo punto sotto "Paperissima sprint" .......

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