Tuesday, July 10, 2007

mimmi comes to paris

così, all'improvviso. Faccio di tutto per evitare di vederlo e lui mi piomba a studio. "Sono io sono qui". Ha ancora qualche ora a parigi, parliamo gli mostro alcuni progetti. Evito il suo sguardo. Aspetto le 5 con ansia.
Lo prendo per mano e lo accompagno all'aeroporto. Lo stringo forte mentre gli dico vattene, non tornare più. Non riesco a staccarmi dal suo abbraccio. Go mimmi go away, stop crying mim, I didn't want it to end, but that's it. Stop crying mim and go. Don't miss your plane. please. Go away.
Se comincio a piangere smetto fra tre giorni, mi dico.
Pioggia tutto il giorno ieri, e freddo da sciarpa e guanti. Poi sotto la vetrata della'aeroporto mentre mimmi diventa piccolo piccolo in cima alla scala mobile il cielo s'apre e tutto s'inonda di sole. E in questa luce bianca e bella, echi di annunci aeroportuali e ruote di valigie, ecco non ce la faccio mi devo appoggiare a qualcosa e mi lascio andare. Piango come non ho pianto mai. E' come cadere come spezzarsi in mille pezzi, è così. Torno a casa. Ho voglia di chiudermi in un guscio una scatola ho voglia di sparire di bere ho voglia di gridare. No che non posso farlo, FCF mi aspetta mi toglie la borsa mi toglie le scarpe mi spoglia mi porta in camera. Gli dico di mimmi, ovviamente. Mentre siamo già allacciati. Mi lascio fare mi lascio andare due ore senza freni e poi no, non va meglio ma mi dico che sì, via, che i baci lavano via le lacrime la pena che ogni dolore passa perché tutto passa. E mi sforzo di ridere di parlare con fatica, con coraggio e disonestà. Mi sforzo di dormire e penso a mimmi nel letto a berlino, nella sua casa enorme, le nostre cose che non vedrò mai più. E mimmi chissà se un giorno lo rivedrò.

Oggi torno a studio e trovo una busta grande e rosa. dentro c'è la mia collana afgana, il mio guanto da doccia blu e la mia magic mug. Quella con una foto dell'assemblea nationale e un cono stradale a strisce bianche e arancio. La foto la fece mimmi 5 anni fa. La spedì in america e la fece mettere sulla tazza. "E' per te". La tazza non funziona più o quasi da quando la misi in lavastoviglie tre anni fa. Ora acqua calda o fredda che sia non succede niente, intravedo la foto perché so che è li.

E' così. E piove ancora.

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

tutto tremendamente casablanca. ma magari la collana afgana non era tutto 'sto peccato se non ritornava indietro...

1:03 PM  

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