Tuesday, September 25, 2007

TUTTI SALVI

Finite le vacanze, finito il sole, i fiumi amazzonici, i frutti mai sentiti, le notti di stelle e scimmie urlatrici e insetti.

Questo post è come quando svuoterò i miei bagagli : caos e pezzi di viaggio sparsi senza alcun ordine possibile almeno fino al prossimo viaggio.

idrologia:
giorni senza doccia senza elettricità senza gabinetti, senza acqua da bere ché quel liquido marrone riempito direttamente al fiume hai voglia a incrementarlo di pasticche di varechina io a guardarlo già mi sentivo male, anche se poi ne ho bevuto. Prima solo sotto forma di Té, (earl grey o darjeeling o qualsiasi altro blend che fosse sempre schifo faceva.) Eppure... forse in un mese ci avrei fatto anche l'abitudine. Dopo 9 giorni ho cominciato a sognare bottiglie di San Pellegrino ghiacciata mentre la gola ardeva per il troppo lime che mangiavo bevevo spremevo succhiavo... Per fortuna ne avevamo portati 4 chili.
Abbiamo risalito due fiumi : Maroni e Tapahoni, quest'ultimo bellissimo, e molto in secca. Rami isole anfratti e rapide. Scendere dalla piroga, scaricare tutto, far passare la piroga, aricaricare tutto, arisalire. Ariscendere ariscaricare 200 metri più avanti. Questo quando c'è poca corrente e il dislivello è moderato. Quando ce n'è e il dislivello è importante : come sopra più pregare di non farsi portare via e sbattere contro le rocce come un polipo appena pescato, e anche stare attenti a non mettere i piedi nei gorghi e a non cadere che i fiori viola cche crescono fra l'acqua e le rocce hanno una specie di insalata urticante alla base e io ne so qualcosa.
Dimenticare che hai i piedi bagnati in permanenza o esercitarsi a passare dalle infradito di gomma alle scarpe chiuse con lacci e tutto nei 4 secondi o meno che ci vogliono a capire che no, la piroga non gn'a fà a passare a motore e la corrente o ti spinge o ti risucchia e bisogna saltare alla velocità di un'omelette mettendo in salvo quello che si può che il resto non c'è certezza di salvarlo e di salvarlo asciutto....
Eliotropia :
Abbronzatura pezzata come non mai: faccia nera, braccia nera piedi neri con la v bianca. Dirò solo che mi si stanno spellando anche le orecchie.
Il sole all'equatore sorge alle 7 meno dieci, praticamente di botto, si sposta sulla verticale abbastanza in fretta e ci resta fino a tipo le sei e mezza. Alle sei e 40 giri la testa dall'altra parte ed è notte
Traumatologia :
Una mano nello sportello di una macchina un'ora dopo l'atterraggio, tre dita a pezzi, ma per fortuna era la mano destra.
Le rapide e i salti su fiumi : l'ultimo salto è stato veramente pericoloso, con la piroga incagliata fra le rocce e la corrente che ci aveva quasi presi ho avuto così tanta paura che nemmeno ho urlato, e di sicuro i capelli bianchi che mi ritrovo mi sono venuti lì.
Linguistica:
I negri di colore di etnia bushinangue del suriname parlano una specie di finto inglese, le frasi più belle
"Boto na broko", (the boat is not broken) bella quasi quanto "cuidado co 'o cao" del portogallo di mille anni fa.
Io ero "Fro", che vuol dire madame ma anche ogni femmina in generale. anche FCF ora mi chiama così. Altre espressioni meritevoli di citazione "bigi boobi" (big boobs) "go baka" (go back) e "bakaa" ovvero noi, i bianchi sentita mille volte in ogni villaggio in cui ci siamo fermati.
Equipaggio :
quattro negri di colore bushi, la prima canna alle sei di mattina, l'ultima alle tre di notte, nel frattempo rhum finché ce n'era, mescolato a foglie e radici. Tutti poligami, due anche belli, tutti con muscoli che da noi ti ci vogliono anni di palestra per averli così.
Nutrizione :
Riso, manioca, caimano, scimmia, e altre bestie che non saprei dire, cucinate dal capo piroga con abbondanza di peperoncini locali e lime. Io m'ero portata l'olio d'oliva da casa, le pizze di manioca pucciate nel sughetto che veniva fuori mescolando il tutto (le scimmie depilate prima mediante immersione in acqua bollente) erano niente male.
E poi frutti, frutti a non finire belli come non ne avevo visti mai, papaye manghi maracuja cuapuaça e altri ancora.
igiene personale :
al fiume, a valle rispetto a dove si prende l'acqua da bere se possibile se no ciccia, dopo un po' l'odore di non lavato misto insect repellent misto sudore non lo senti più, ti immergi e hai mille piccoli piranha che ti vengono a fare il solletico, ma se non sanguini non rischi niente.
Indios :
bambini felici nell'acqua dalla mattina alla sera, non hanno paura di niente vivono nudi vivono liberi niente scuola niente di niente, poi l'adolescenza si porta via i sorrisi, resta la fatica di tutto quel niente e una vita a guardare il fiume che passa. I figli da nutrire, le nostre magliette Nike smesse da lavare al fiume. Ne restano pochi nudi e fieri coperti solo di capelli e collane di perline, la maggior parte è terzo mondo, nei nostri vestiti dell'anno scorso.
Salute e bellezza :
A parte l'eritema solare OVUNQUE eccetto i piedi, e i capelli che si erano trasformati in un unico enorme dreadlock, ché una mattina mi sono svegliata e ho detto a FCF ti prego passami un paio di forbicioni e però poi ho desistito ché lui la sua Fro gli piace trascinarla per la treccia, tutto bene. C'era un ragno enorme e nero e peloso che abitava proprio vicino alla mia amaca in uno dei villaggi, ma gli ho fatto un remake "the war of the worlds" con un coton tige, un po' d'olio d'oliva e un cerino. Poi ho avuto un'invasione di formiche rosse nelle scarpe una sera che abbiamo dormito nella giungla pura e mentre cercavamo un posto adatto per installarci io avevo i lacci un po' sfatti e loro si sono introdotte, ho fatto una decina di minuti di ballo di sanvito ed è finita lì.
Cercatori d'oro :
biechi e disperati. Hanno campi con musica a palla prostitute più o meno individuali e tutto. Abbiamo dato uno strappo a una di loro nel ridiscendere il fiume in cambio di 3 grammi d'oro. Il prezzo di una marchetta di base. La tipa era grossa brasiliana e bionda e profumatissima. Nelle tasche nel reggiseno in ogni anfratto aveva quadratini di carta appallottolati con tre o due grammi in ciascuno.
La giungla :
La giungla vera, la foresta primaria è un muro verde lungo il fiume che non finisce mai, dentro è quasi buio, a terra cammini senza problemi perché non ci cresce niente, tutto succede a 10 20 metri sopra la testa, le liane esistono e sono come nei film, ti ci puoi appendere e sono resistentissime. Gli alberi crescono uno sull'altro dentro l'altro a farsi strada verso la luce. poi improvvisamente un albero cade e fiat lux, nel vuoto che lascia fiori arbusti radici, mentre il tronco diventa ostacolo e nido di termiti.
Orografia :
In fondo al Suriname, quasi in Brasile ci sono queste montagne. Si chiamano tutte Tebu. Noi abbiamo scalato un tebu di 500 metri. Un cocuzzolo di granito nero in mezzo al verde. la mattina hanno detto "oggi andiamo in montagna che gli indiani vogliano portare les picolettes* al santuario**" prendiamo la piroga e da lontano si vedevano i famigerati cocuzzoli neri. Ci siamo fermati, abbiamo preso un semisentiero (nel senso che bisognava dargli giù di machete solo in parte per passare) io non ho nemmeno osato provare a chiedere se si arrivava fino a uno dei cocuzzoli alti e neri, ché ho pensato "mica sono scemi, come ci si sale lassù, e soprattutto come si riscende?" Ovviamente un modo c'era. E anch'io ho dovuto impararlo con FCF che mi ha proibito di usare piedi E mani ché era vergogna, pare. Metti i piedi così e così se cadi ti prendo per le orecchie o la treccia non ti preoccupare. "Ma scivolo!!!" urlavo io "è impossibile" era la risposta invariabile. "Piuttosto ti porto io sulle spalle" ma a quattro zampe no, non m'ha lasciato né scendere né salire. E' vero, metà della discesa poi è stata una passeggiata e ridevo mentre scendevo anch'io precipitosamente quasi come gli indios che in più ci avevano le loro picolettes.
*uccellini che loro adorano come pezzi di cuore, costituiscono anche merce di scambio perché sono pregiatissime, fra gli altri animali di compgnia che hanno quali scimmie e polli (mai mangiato pollo loro!) sono i preferiti.
**Una serie di altari coperti di stoffe colorate e ricamate tessute a mano e bottiglie di birra offerte agli dei. Alcune bottiglie erano vuote, ma non ho osato chiedere perché, la risposta la sa Dio Google, spero.
Prossima volta :
Bagaglio uguale ed equipaggiatura uguale più un'amaca senza zanzariera per il pomeriggio, materassini e cuscini gonfiabili per la piroga ché dieci ore col culo su una tavoletta di legno chiamata sedile fanno male soprattutto con FCF che ha le gambe lunge 2 metri e da qualche parte deve pur metterle quindi ce le ho avute in grembo io tutto il tempo. Cibo : più latte concentrato e meno riso. Partenza in stagione leggermente meno secca, ché a scendere d'acqua ce n'era davvero quanta ce ne sta in una vasca da bgno solo con il turbo della corrente che minacciava di frullarci vivi contro le rocce.

2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

minchia i negri di colore parlano inglese come me: weco baka! (ben tornata!)

10:32 AM  
Anonymous Anonymous said...

ah poi ti volevo dire una cosa. perchè non mi cerchi un concorso per uno spazio pubblico x basta che sia in suolo francese che ci ho una idea che lo vinciamo sicuro?

10:35 AM  

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