Friday, November 24, 2006

A million bubbles

Ancora mimmi, oggi:

"I'm sad very sad"
"I wanted it to work. that's all I wanted"
"I wanted us to be a team"
"All I wanted was us to be together"
"too bad, really"

Sorrido rido, fra i polmoni e lo stomaco sento un rumore di pezzi rotti. Contrazioni fino a vomitare. Eccolo, cambia strategia adesso. Lo adoro e lo detesto, no non lo detesto mi detesto, come prima e anche di più. Mi sento ormai oltre. Mi dico è fatta, mi dico che posso perfino rispondergli e fra un paio di settimane gliela butto là "resteremo amici nonstante tutto, migliori amici". Mi dico no, non c'è nessuna trappola, non devo nemmeno fare attenzione. Senza dirgli in faccia che sto con un altro, sono riuscita a farla finita, a dirgli quanto bene gli voglio e gli vorrò sempre, a lasciargli una parte di torto, dei pezzetti di ragione, la porta aperta per rivedersi un giorno echissànonsipuòmaidire. E intanto io sto con FCF, sono felice, sono innamorata, stasera lo rivedo, stasera saranno brividi e pelle e baci, e domani uguale e domenica immersione e pesca subbaccqua, poi di nuovo parigilavorocantieri, sere da single-per-finta, natale a roma, anno nuovo, inverno, neve, felicità, rassicurante passivo economico, il prezzo da pagare per tutta questa felicità. Sarò buona, e ordinata, e paziente, e onesta. mimmi pure sarà felice, con un'altra, felice, anche lui. mimmi non piangerà. E un giorno ridendo gli dirò di FCF, "he's just a frog". Non avrò bisogno di dirgli "the frog I'm in love with" mimmi capirà o forse no, ma non avrà importanza. E non avrò nessun castigo divino. Solo sere sul divano e mattini caldi del nostro odore di primitivi che si sono incontrati dopo una tempesta a settembre e non si sono più lasciati. E hanno risolto i conti col passato senza troppi danni.
ancora mimmi:
"it's what I wanted. it's what I want"

No mim, non essere sleale adesso, ritorna al past simple please, quello che vuol dire "volevo e ora non più" o almeno "volevo" e non dice quello che vuoi ora. perché se quello che vuoi ora sono ancora io, io sarò costretta a darti un colpo di grazia. Colpo di grazia pronto in canna. che non sarò in grado di sparare. e mi farai ritrovare infelice poligama innamorata impaurita disonesta come prima anche di più. mim basta. Sii te stesso sii il tenero dal cuore duro e cinico che sei, jewboy, sii forte, lasciami andare, arrabbiati ti prego, stancati. lasciami tu, rifammi piangere se vuoi, ma lasciami andare senza doverti sparare la vertià colpo su colpo. Che ti ho tradito. una due sette volte. Che l'ho fatto per rabbia, per noia, per calcolo, e infine per amore. per amore di un altro. Un tradimento come gli altri, uno che poteva essere un altro amante e basta e invece. ecco, è il tuo opposto, e anche il mio. e per una volta cerca di capire senza farla troppo lunga. non è intelligente quanto me. e nemmeno quanto te, ancora meno di te, "thanks for that" "you're welcome". non è più quello che cerco "a big sexy mind". Non se ne trovano, e se ce ne sono non sono per me. E io ora ho questo alfa-maschio qui, che uccide gli animali, che mi fa ridere, che non mi fa paura, not a challenging mind, but a challenging everyday lifer, che mi fa l'amore come si deve, mi dice pulcino mio quando serve, mi fa sentire il suo trofeo, mi lascia spazio quando ne ho bisogno, mi lascia essere gelosa ché lo diverte, mi obbliga a darmi da fare per tenermelo stretto quel tanto che basta, ed il suo essere imperfetto, i libri che non ha mai letto, le università in cui non ha mai messo piede, nutrono la mia intuizione che sia esattamente ciò che mi merito, e quindi ciò che voglio. che ho deciso di volere. Battaglie facili facili e poi mica tanto sai, perché quando smetti di puntare in alto tutto si ridimensiona, anche il tuo io. Almeno il mio. e con l'ego anche il resto. Sai che mi frega di parlargli di piani sequenza e storia e complessità del mondo e teorie comportamentali e paralleli culturali. Ecco, immaginami così ora, ora sono così io, immaginaci così me e il mio nuovo amore: un giorno riuscirò a metterlo sull'eurostar per londra, e lo porterò alla Tate Modern. Ci andremo ridendo, lungo la strada riderà riderà ripetendo "they drive on the wrong side of the road" che ancora gli sembrerà la battuta migliore della storia del cinema, e io non gli avrò detto che è vecchia come il mondo e che quando uno la ripete, come è ovvio nell'universo transmetropolitano in cui vivevamo noi, dovrebbe farlo primo with a straight face secondo con almeno tre livelli di complessità altrimenti è super cheap. Arriveremo alla Tate, lo porterò dritto all'exploding piano e gli lascerò dire "Supeeeeeeeer" tutte le volte che vuole. Poi ci diremo all'orecchio che è ora di andare a provare l'esplosione a casa, sarà un hotel qualunque ok, e non sarà il Great Eastern e un po' ripenserò a te e ai nostri giorni a liverpool street, con tenerezza, con rabbia con distacco, con affetto, con disgusto, con noia, con pudore. Fionn vedrà un'ombra passare, e capirà. le vede anche al buio lui le ombre, inclusa la tua, che mi passano sul viso. La prima l'ha vista passare mentre guidava a 180 all'ora alle tre di notte del nostro primo viaggio. Me l'ha detto. Si è fermato. Ci siamo presi senza fretta senza parole. Siamo ripartiti. Ripartiremo, ogni volta, non ci incaglieremo nelle parole. Non sarà come con te. Noi non esistiamo più. Ci sono io qui, tu a berlino, FCG in Corsica e in mezzo le gocce che stai lasciando cadere, che mi fanno male ma non mi scavano. Smetti di scrivermi. Lasciami andare. io ho un aereo da prendere stasera. un volo che non ho nessuna intenzione di perdere. Non ce l'ho più con te. Non lasciarmi farti del male, ti prego.

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