Thursday, May 05, 2005

A cena con un assassino


aeroporto charles de gaulle un giorno di qualche mese fa. ADM arriva e io lo vado a prendere. Arriva ed esce insieme ai pochi co-viaggiatori del volo frankfurt-paris delle 10 di sera di un venerdì. volo in ritardo di circa due ore. Fra quei passeggeri, per la precisione fra quelli he hanno appena volato in business class, c'è una persona. Con la quale ADM ha ingannato le ore d' attesa per l'imbarco, alla quale ha fatto un foto ritratto con la sua bellissima Leica, con la quale ha bevuto qualche bicchiere. E' vestito di blu e di bianco, il viso scuro, gli occhi neri e pungenti, il viso nascosto dallo shash bianco, tutto avvolto in una meravigliosa galabyya blu. Sorride sotto la cortina di bianco. Parliamo. Ha l'andatura regale, la voce bassa, affilata e cortese. Poi abbraccia ADM, abbraccia anche me e va via con un piccolo seguito di persone che sono lì ad aspettarlo. Va via con la promessa di rivederci nei giorni a venire.
ADM ha gli occhi che brillano. "I've made a new friend".
The new friend dice di essere un uomo politico libico, ex ambasciatore e tutto'ora un diplomatico.
e resta a parigi per qualche giorno. Il nostro week end passa e l'uomo non chiama. Lo chiama ADM, lasciandogli il mio numero. Il ritratto è pronto, il ritratto è niente male, peccato non averlo rivisto e avergli ricambiato i bicchieri e la cortesia di aver parlato e posato e parlato e raccontato d'africa e deserto.
Pochi giorni fa Il mio telefono squilla. E' il nostro uomo che vuole il suo ritratto, è il nostro uomo che vuole che ci vediamo. E' il nostro uomo scaltro e acuto, che non sa forse, che il suo nome vale 30 secondi su google per avere conferma di quello che so già. Rhissa Ag Boula è IL leader dei Tuareg. Non un tuareg qualunque. Figlio di un noto ambasciatore. Guerriero. Uomo d'affari. Ribelle. Convocare ATR è il mio primo pensiero. (Doug è ancora a New York) E poi ATR ha geografie e storie d'africa intrecciate alla sua di storia, parla svariati dialetti africani, fra cui il tamashek, quello dei tuareg. Mando ad ATR una mail con la foto. Mi chiama e ride di me. Non mi crede. Dice "da quale sito l'hai scaricata" crede, temo che io e Doug abbiamo perso la testa a furia di ingannare il mondo e noi stessi con i nostri scherzi.
Gli dico "What the fuck, questa volta non è uno scherzo, se ti va di venire questo è il posto e l'ora"
Il posto è di fronte a un hotel a chatelet, Rhissa arriva e mi dice "andiamo a bere. Poi a cena in un posto che so". Andiamo e cominciamo a parlare. Di viaggi, dei suoi studi a parigi da giovane, di suo padre ambasciatore di libia niger e algeria in romania, russia, hong kong.......
ATR arriva, addosso una specie di shash anche lui, non quella dei tuareg, però, quella dei peuhl. Il tutto è abbastanza surreale per me, loro che cominciano a parlare, Rhissa che si stupisce di vedere ATR così edotto d'africa geografica e politica, si incalzano di domande, "Ma tu sei davvero solo un musicista?" e ATR "E tu sei davvero, cosa? Tu, chi sei?". Rhissa scivola via e mi ricorda che dobbiamo andare a cena. A quel punto mi chiedo quanto è maleducato proporre di avere anche ATR a cena con noi. Mi dico che lo è, ma propongo lo stesso. ATR rifiuta io insisto, facendo finta di non indovinare che la cena sarà in un costosissimo ristorante che Rhissa dovrà pagare per tre. ATR si incammina con noi.
Si comincia con un paio di giri di champagne, poi si passa al vino e ai piatti. Segue altro vino. Seguono altre storie. I diecimila anni di storie dei Tuareg, del deserto, le lingue d'africa. Parlano e parlano e io non capisco una parola. Vedo sarcasmo e disappunto e sorpresa nelle espressioni di ATR, di Rhissa vedo solo gli occhi e mi fanno un po' paura. Un brivido di paura misto ad eccitazione, tutto sembra non essere vero. Rhissa tira fuori un primo telefono, annota un numero e lo ripone, ne tira fuori un altro da sotto l'ampia tunica blu, un satellitare enorme e scompare. Ritorna e ricomincia a parlare:
"la sola religione dei tuareg è la libertà" "e la bellezza" "la bellezza è la donna, per le donne ci copriamo il viso e ci copriamo di unguenti e profumi, e strofiniamo la pelle ogni giorno fino farla di seta, per la donna, per te". E mi guarda. Mi trapassa con gli occhi. ATR si allontana e Rhissa mi chiede "chi è, perché è qui? E' il tuo uomo?" No Rhissa, ora che nessuno può sentirmi posso dirtelo , è ancora ADM il mio uomo, ATR è solo un amico. "Ma stasera stai con me, vero?" Mi volto a cercare ATR in giro e sembra farmi dei segni da lontano. Mi gira la testa, non so più dove sono e perché. E con chi. Mi sfugge il significato di tutte le cose intorno a me. Del cameriere che continua a riempirci i bicchieri. Chiudo gli occhi respiro e bevo tutta l'acqua. Finalmente la nebbia mi si dirada e comincio a decodificare i movimenti degli occhi e delle mani di ATR. Bisogna partire dice, bisogna andare via. Passano ancora lunghissimi gruppi di minuti. In cui arrivo alla stessa lucidità di ATR. Rhissa è troppo indietro, abbastanza annebbiato, mi dico, troppo perso nei suoi discorsi, facciamogli portare il conto e andiamo via. Usciamo e la pioggia fina sembra ridargli energia. Mi prende il braccio poi la mano mentre camminiamo verso la sua auto. ATR incrocia un amico in bicicletta mentre costeggiamo les halles. Mentre loro parlano, Rhissa mi serra e ripete che andrò con lui stasera. Io faccio finta di non capire e dico "un'altra volta, stasera è tardi". Rhissa insiste. ATR è di nuovo con noi. Ci guardiamo io e ATR e acceleriamo il passo, Rhissa che mi stringe ancora e cerca di rallentarmi. Arriviamo all'hotel dove ci siamo visti 4 ore prima. L'ingresso della metropolitana è a un passo ma non possiamo tentare la fuga, perché la mia borsa portadocumenti è nella sua auto, me l'ha sfilata di mano appena mi ha visto, all'inizio, e me ne ricordo ora. Quindi ci tocca fare le cose the hard way. "Rhissa, ascolta, è stato un piacere, rientra nella tua villa nei boschi fuori parigi sano e salvo se puoi" e apri questa cazzo di macchina, sei andato in bianco stasera "No, non serve che mi accompagni, ATR abita nella mia stessa strada, andiamo via insieme" "No, non è il mio uomo, ma torno a casa con lui in ogni caso".
Sfiliamo la mia borsa e ci lasciamo inghiottire dalle scale mobili. ATR aspetta il treno con me, non abita più a Barbès da un po', la sua è un'altra linea e in ogni caso preferisce camminare. Dice che in africa ha imparato a non fidarsi e Rhissa è la conferma. Dice che secondo lui Rhissa ha dei segreti. Che da uno come lui ci si può aspettare di tutto. Che me la sono cavata. Lo ringrazio di esserci stato. Non c'è molto altro da dire, se non "a domani, a un altro giorno".
Per me non è finita lì. Per me ci sono la rabbia e il disgusto di ADM, le sue (prime da quando lo conosco) parole di scusa. Non riesco a fargli un racconto coerente, ci sono troppi buchi d'alcool e dialetti africani. Dopo un'ora al telefono dico anche a lui "a domani, forse, a un altro giorno".
Domani è oggi: rifaccio una ricerca su internet e viene fuori che Rhissa è il mandante di non si sa quanti omicidi. Uno di sicuro. Per il quale ha perso il posto di ministro. E si è fatto qualche mese in albergo a sbarre. Poi i suoi fedelissimi hanno rapito un gruppo di innocenti e li hanno barattati con la scarcerazione di Rhissa. Rhissa è libero senza mai essere stato scagionato. Rhissa è innocente almeno qunto io sono fedele ad ADM.