Wednesday, February 28, 2007

bbellappettté

perché la gente intorno a me non dice mai cose come:

stai ancora a carissimo amico
anvedi
fai du' fatiche
coso m'ha imbruttito
l'amica tua se ce vede sforma
l'aglio me s'aripropone
la pasta rifatta non la voglio
famo a mezzi
ce vado coi mezzi
che strizza
te do du pizze
m'arimbalza
te pigliasse un colpo te pigliasse
cariera e ferari, ché a roma co' du ere è erore



.... bon fin bref, ho un po' di nostalgia quoi!

Tuesday, February 27, 2007

thinspiration

Il nostro incubo, questo scorso weekend è un incubo che pesa 38 chili.
Arriva da biarritz in aeroplano e al nastro bagagli FCF mi si irrigidisce accanto, mi stringe forte il braccio e deglutisce, incapace di avanzare.
L'incubo si impegna in quello che pensa verrà percepito come un sorriso. Ne viene fuori un ghigno di mandibole e arcate dentali protruse verso di noi che proprio non riusciamo ad avanzare di un passo.
L'incubo ha una valigia grande e vuota, due cappotti addosso e una borsa enorme e brutta.

L'incubo dice che ha fame di sushi, che vuole andare al buddha bar, da ladurée, da colette, dai frères Mariages, da pepe jeans, da zadig et voltaire, da manoush. Al capodanno cinese, al ristorante indiano. Al take away thailandese. Da starbucks. E' un pellegrinaggio il suo. Il cui fine ultimo è la raccolta di reliquie. Buste, imballaggi, tovaglioli di carta scatole, biglietti da visita.
Noi compriamo, scartiamo, ingurgitiamo e lei recupera gli imballaggi e se li mette in borsa. Si piega ci mostra quello che una volta era un culo, si spoglia e noi ci voltiamo inorriditi perché non ci sono più tette nemmeno ad immaginarsele in mezzo a quelle paia di costole. Io ho una specie di gelo che mi sale e scende su per la gola, sulla schiena, FCF ha una rabbia che cresce, pensa al nostro weekend rovinato, pensa ai suoi nonni e alla loro unica nipote femmina che di femmina ha ormai ben poco, mi stringe forte, mi affonda le mani dove c'è più polpa, mi strizza le guancie i seni, per rassicurarsi dice, per sentire qualcosa di vivo e caldo e morbido. ("you're my squishy" diceva sempre mimmi)
La cugina, lei sbatte in giro le sue ossa, decisa a darci filo da torcere.
Me la scarrozzo in giro io da sola un giorno intero, e di fronte di fianco di profilo ritrovarsela acccanto è lo stesso gelo su e giù per la schiena, la stessa pelle cartonata tesa su ulne, radii, clavicole, mandibole, omeri, scapole, lo stesso ghigno-sorriso protruso.

Non dormiamo, tre notti stretti l'uno all'altra con gli occhi aperti, l'incubo nella stanza accanto sistema le sue buste e scatole vuote ancora odorose di caramello cioccolata fragole caffé.
Di giorno, presi dal panico, non sapendo cosa altro fare dispieghiamo tutto il nostro repertorio di pazienza, comprensione, abnegazione e coraggio. Ascoltiamo le sue storie di psicologi e cliniche e allergia ai latticini tutti salvo quelli "taille fine". Ci abbuffiamo di bugie facendo segno di sì con la testa. Teniamo duro anche al settimo ristorante in cui ci ha costretto ad andare e dove ha fatto finta di scegliere per mezz'ora per poi dire "non ho fame". Lottiamo contro il senso di colpa per averla incoraggiata ad assaggiare un gelato e "ecco adesso mi riempio di bolle mi gratto e sanguino".
arriva l'alba di un altro giorno, e l'incubo fa perfino finta di voler mangiare. FCF con rabbia dietro il primo sorriso triste che gli vedo, a sbucciare frutta scaldare muffins a spalmare burro e gelatina di rose. L'incubo ovviamente rifuta, pesca briciole nei nostri piatti, raccatta bucce da rosicchiare. Il tutto mentre sfoglia l'ultimo numero di glamour. Dove trova una foto di una strafiga in mutande con gli stivali da cacciatora come i miei e ce la mostra. FCF si lascia andare un fischio di apprezzamento. E lei protrude fra il raggiante e il rivendicativo e dice " anch'io sono così!"

Trattengo i pugni di FCF prima che le salti alla gola (ma non avrei avuto il coraggio nemmeno di sfiorarla, mi dirà poi)
e metto il pilota automatico. e mentalmente comincio a prendere una lista di notes to self:
don't ever diet again
don't ever tell anyone "you're fat"
don't ever feel disappointed if some one says "you're plump"
eat chocolate at least once a day
learn more about ED
try not to bother about this idiot bitch, it's her life after all
do not move a single finger in the hope it might help psycotic people, it's their fucking business and it's no use at all
get the fuck out of here asap
in case corpse-cousin visits us in paris again, make sure I'm busy doing something on the other side of the planet

Thursday, February 22, 2007

coriandoli

caro massimo,

ti ricordi di me?
dovresti, sono quella che ti ha aspettato di fronte al parlamento
( lavoravo al pantheon mi veniva comodo, mi veniva)
per stracciarti in faccia le mie 5 tessere dei DS. era la fine degli anni novanta, tanto per collocarci cronologicamente.
Tu avevi i capelli ancora scuri. Io all'epoca ero bionda.
Ho aspettato ti ho visto passare più volte, ma ho rinunciato.
Tu non valevi il mio voto e nemmeno i miei coriandoli di tessere.
Quei coriandoli li ho conservati, da qualche parte in un cassetto.
E oggi mi tornano in mente. La mia militanza a sinistra è finita per colpa tua, sai.
I miei coloratissimi coriandoli sono in un'Italia di cui ogni giorno mi si sbiadisce la voglia di tornare.
Non te ne faccio una colpa, anzi.
Però, non so perché stamattina leggendo i giornali mi è venuto come un nodo in gola. E ho ripensato a te.
E quando ho letto un titolo di copertina di una rivista francese che diceva più o meno "ultimamente c'è un sacco di gente di sinistra che si sposta a destra"
ho avuto paura, un po' come quando leggo sulle sigarette che a fumare potrebbe venirmi il cancro.
Oggi la mia giornata è difficile massimo. Difficile quanto la tua.
Ho l'Ipod da formattare e riaggiornare. Ho decinaia di audiobooks di ProgrammazioneNeurolinguistica e Autoipnosi per smettere di fumare da scaricare. 10 preventivi da fare. Tra una cosa e l'altra devo anche lavorare. E fare compere su ebay.
Il disimpegno tiene molto impegnati sai.
Io una volta ero di quelli che si alzava all'alba per andare alle manifestazioni. Oggi sono una di quelli che dice "che palle".
Sono delusa oggi, sono disgustata, ho voglia di farmi tanti fatti miei e dire chissenefrega.
Ho voglia di dirmi che l'ammazzata per andare a votare l'anno scorso non è stata poi inutile ché almeno ho rivisto gli amici.
Ho voglia di coriandoli. Per fortuna oggi il passaporto l'ho lasciato a casa.

Friday, February 16, 2007

shop-a-holic

aiuto qualcuno mi fermi per carità.
Posto in fretta ché devo da ritornare su ebay che ci ho ancora 16 watch items e 3 aste in corso praticamente vinte. Ieri sono andata a ritirare due oggetti vinti. l'altro ieri pure e la settimana scorsa un altro. Due oggetti arrivano la settimana prossima.
Ho comprato:

un peluche agnellino coricato sulla schiena che quando premi sul pancino lui russa. si chiama snoozing pal plush.
è il primo peluche della mia vita, ora so cosa è mancato alla mia infanzia.

un paio di jeans diesel

un secondo paio di jeans diesel leggermente più scuri del primo

an abercrombie and fitch jacket (mio fratello m'ha detto "che coatta!")

un kimono di seta rosso

una specie di kimono senza maniche in seta nero e avorio

una stoffa di seta giapponese alta 3 metri e larga 30 cm

gli stivali più belli del mondo da un negozio inglese che conosco che mi ha sempre fatto sognare, in cuoio lucido marrone ambrato.

un paio di pantofole col pon pon di struzzo sopra (le prime pantofole in assoluto che compro di mia spontanea volontà)

sono in lizza per:

un secondo paio di pantofoline con pon pon di marabù o struzzo in un colore diverso da quelle già vinte

una borsa "the bridge"

une borsa "chloe"

una borsa "bottega veneta"

un secondo abercrombie and fitch modello differente dal primo per bottoni e polsini (ari-coatta)

una collezione di corto maltese

sto cercando disperatamente finora senza esito:

un paio di sandali con tacco alto largo e se possibile anche svasato, scuro, rivestito di cuoio, pianta in camoscio, fascia in camoscio o pelle color caffé o rosso o grigio non troppo larga e non troppo stretta

una borsa per il computer portatile non di marca apple ma che non svilisca un eventuale contenuto melamunito

una camicia di seta opaca, crêpe di seta ideally, leggermente trasparente, colore verde bottiglia un po' desaturato o grigio metallo bleuté, con cuciture leggerissime, collo alla coreana,
maniche 3/4 o extralong, piegoline cucite sul davanti per diminuire la trasparenza in zona tette, bottoni piccolissimi, spalle strette strette abbastanza lunga da potere essere tucked in ma non troppo

Ieri sera ho avuto la conferma che qualcosa di serio sta succedendo nella mia testa. Le avvisaglie le avevo avute lo scorso weekend, quando la sola idea di andare a fare shopping mi ha provocato un attacco di infantioli.
Poi ieri, ho marinato il lavoro nel pomeriggio e sono andata per negozi. Dopo aver avuto un principio di asma durante l'interazione con il secondo commesso di negozio di scarpe sono uscita di corsa. mi sono lanciata verso la metropolitana più vicina e son dovuta passare davanti a una Zara, un H&M e un GAP. mi sentivo morire. avessi avuto due o tre granate in borsa le avrei lanciate con piacere. allora ho pensato di andare a st honoré e dintorni, e provare a fare i negozi che per meno di 80 euro non ti danno nemmeno una canottiera di cotone, nella speranza di un miracolo.
Niente. ho un fenomeno di intolleranza verso le commesse, i camerini, i soldi in contanti, le porte automatiche, le buste, spogliati e rivestiti, i "prego mi dica" e i "ce l'avete la mia taglia", "ho detto blu a collo alto largo maglia liscia non celeste collo a v a coste, cribbio!", la gente, le studentesse ricche che studiano solo nel tempo libero e non gliene deve restare poi molto che sono sempre nei negozi quando non sono dal parrucchiere o dall'estetista. negozi negozi, gente che compra che sceglie che si prova le stesse cose che poi io mi dovrò ritrovare nei cassetti ogni mattina. No fucking way!... mi affatica anche solo l'idea di ritrovarmi in mezzo a loro che nei negozi non soffrono, apri l'ombrello-chiudi l'ombrello, dov'è lo specchio, passa alla cassa. passa al negozio successivo, che in quello prima quello che voglio non ce l'hanno mai, o mai tutto insieme.
E il centro commerciale no, no, no. Io nei centri commerciali mi metto a piangere anche a vederli da lontano. Io ho pianto anche da wholefood a NY una volta, ché avevano ottocentonovanta tipi di cereali per la colazione e nemmeno un sacchetto di pangrattato. tutti i cibi del mondo già impanati e fritti ma il pangrattato no, proprio quando io avevo voglia di pomodorini ripieni.
a proposito, stasera li ne potrei fare una teglia.....mi riempiono di gioia, così come:
la sigla NWT, e la sigla NIB, l'indicazione "ending soon", "ships to Europe", "feedback 100%"
Adesso devo andare, che magari qualcuno ha appena messo in vendita la mia camicia verde bottiglia....

Monday, February 12, 2007

mimmi strikes back

mi ha mandato un mp3 di una canzone bella cheesy e triste.
E mi dice che vuole vedermi.
E a mi si rimescola tutto in testa in pancia, fra le costole.
Che c***o fare?
Mimmi mi manca non c'è dubbio.
Ma io ormai ho questa vita qui con FCF. non esco più, non reagisco agli stimoli esterni.
faccio la stronza con gli amici, un giorno molto vicino smetteranno di chiamarmi. passo i fine settimana a casa, a leggere a letto, a svolazzare ignuda per le stanze. a ridere di stupidaggini e solletico.
Provo, senza troppa convinzione, a lanciare inputs della mia vita di prima. molti rimbalzano. non tutti.
Ieri sera con fatica mi sono liberata dall'abbraccio di FCF e sono uscita. invece di una scusa finta ne ho fabbricata una vera.
"vado a prendere un film". Con un po' di rabbia in corpo ho fatto una tessera a cinebank da 120 euro. 'fanculo il mio abbonamento al cinema, mi sono detta. Con FCF non funzionerà mai di vestirsi in fretta scivolare nella metro riemergere in superficie ed entrare nel buio di una sala, sedersi in prima fila perché le immagini si lascino catturare prima. Godersi un Godard, sprofondare in un Lynch, intorbidirsi in un Chabrol. No, non voglio che la tempesta di sabato scorso si ripeta. Uscire di casa un'ora prima del film, 40 minuti dopo siamo appena usciti dal garage. Il film sta per iniziare e noi siamo bloccati nel traffico.
E poi ci diciamo parole amare. Per la prima volta sbotto, lo aggredisco e lui si difende, attacca e morde. rientriamo a casa traumatizzati, e per un pelo non me ne sono andata a casa mia. Come spiegargli. che un film si guarda dall'inizio, titoli di testa inclusi. che è un orrore da coatti andare al cinema in macchina. che se arrivi in ritardo non ripieghi sul film successivo, a rischio di dover vedere che ne so "il mondo di narnia" al posto di "amores perros". O "l'ultimo dei mohicani" al posto di "2046". Tanto vale bestemmiare sputare ruttare. Tanto vale restare a casa a far l'amore. Tanto vale mi dico, vendicarmi di questo sua incolpevole pecca andando al cinema da sola, uscendo dal lavoro. Rientrare a casa due ore più tardi. Lasciarlo due ore da solo la sera "vatti a fare un giro in macchina". O rinunciare per un po', fare la faccia triste ogni volta che qualcuno pronuncia la parola "cinema" e guardarlo mestamente complice come per dire " e noi? noi no". O accontentarsi dell'home theatre. Ci provo, a fatica ma lo faccio.
Ci metto tre ore a scegliere il film, nel frattempo mi fumo tre sigarette, mi faccio un té alla menta, un gin tonic e una crêpe marocchina. Mi compro una maglietta scollata giusto per il piacere d'aver trovato un bel negozio aperto alle 9 di sera.
Scorro la lista del videonoleggio, 1600 titoli. Non male, in fin dei conti. Scelgo "Lord of War". Mi dico che non è un film per lui e quindi se lo merita. L'ho perso quando era nelle sale, quindi mi sento in dovere di vederlo.

"Sto tornando chéri, cosa vuoi che ti porti oltre al film?" "te stessa".

E' lì che mi aspetta, scivoliamo sotto il piumone, accenna a dire qualcosa mentre sto per scegliere la lingua, lo fulmino prima che possa formulare la richiesta."ti metto i sottotitoli amore"
Eh no. pure doppiato no.questo al cinema me lo sono perso per colpa mia, ma doppiato non sia mai. Doppiato in francese manco morta.

Il film è decisamente buono. Il film è di quelli che oggi me lo sto copiando per rivederlo da sola senza sottotitoli. Ed è piaciuto anche a lui. Ancora una volta rivela una materia grigia grezza ma duttile il mio FCF. Se continua così siamo sulla buona strada. Se continua così, fra un paio di mesi lo metto a letture serali di Baudrillard, come minimo.

Mimmi dove sei? why did you leave? Why did I stop loving you? Why can't you move your ass back to paris?
you're right mim. With another one it ain't easier. And I am right too. I left you 'cos I've turned into you. I miss you so badly mim. in the dark, under a blanket, you're as soft as FCF.

Tuesday, February 06, 2007

ptmy:

tu mi regali risate che non sapevo più di avere e metti a dura prova cicatrici di nostalgia del Paese che neache sto a dirti..... grazie.

toute sortie est definitive

Noi abbiamo un abbonamento internet illimitato a casa, ma il mio amore ha dimenticato la password e per riaverla bisogna chiamare Noos insieme ché quelli per ridartela oltre alle informazioni tecniche (che lui non è in grado di darlgi) vogliono sapere financo se mangi mele royal gala piuttosto che golden delicious o che ne so, granny smith ( e io di lui so odori umori colori ma le mele ancora non tutte)
insieme noi in orario lavorativo non lo siamo mai, ché lui esce alle 7,30 8 al massimo tutti i giorni.
Il mio ibook bello come il sole prova a scroccare connessioni da tutti i vicini ma a volte non ci riesce. Allora ho deciso che era ora di farmi un abbonamento mio. E ho scelto OzoneParis.
Non c'è obbligo di durata, costa 18euri al mese e lo usi da dove ti pare. Casa, parco, stazione, ristorante, la città è tutta coperta.
Funziona così: tu accendi il computer e lui capta tutte le connessioni che può, se hai OzoneParis nella lista la scegli apri un browser e provi a collegarti a un qualsiasi sito. A quel punto il computer ti dice: ehi, tu internet non ce l'hai ma se vuoi abbonati a OzoneParis. Tu dici di si, gli dai la carta di credito e due minuti dopo hai l'abbonamento e navighi.
Un pensiero va a mio fratello a roma e alle sue tribolazioni con fastweb, tiscali, alice, etc, i 30 e passa euro al mese che paga e la lentezza della connessione a qualsiasi ora del giorno o della notte.

Io ho l'abbonamento metro/autobus illimitato su pass Navigo. Il pass te lo metti in borsa in tasca o dove ti pare, quando entri nella metro strusci la borsa la tasca o il quellochetipare sul coso accanto a uno degli ingressi lui fa puuurrr e ti fa passare.

Io ho un abbonamento al cinema che con 18 euri al mese vedo tutti i films che voglio. Funziona così: tu esci la sera e non hai una lira ma hai voglia di andare al cinema, entri in un cinema qualsiasi (a parte gli UGC, che tanto sono da coatti) gli dici: "une place pour......" e gli dai il tuo pass e loro ti danno un biglietto. A volte se devo fare pipi e mi trovo per strada entro in un cinema gli dico "un biglietto per ......" vado a fare pipi nei loro bagni (che a 10euri costo del biglietto a tariffa intera hanno interesse a tenere puliti) ed esco. Tutto questo perché io non sono francese, se no la pipi la farei dovunque senza starci troppo a pensare. Anyway.

Io ho due finte tessere di giornalista, che quando vado in un museo loro mi danno un biglietto gratis e sono tutti gentili.
La finta tessera francese la uso all'estero, quella inglese la uso in francia. In italia non so se i giornalisti veri o presunti tali entrano gratis nei musei, non ho mai provato. L'ultima volta che sono entrata in un museo italiano è stato mille anni fa.

A roma io avevo tessere e badges "all zones" per l'Auditorium e Villa Celimontana e un po' mi manca. Ho buttato tutti i miei badges a natale.

Oggi sono di questo umore qui: malinconico e incoerente, come il grigio del cielo e il freddo che fa, efficiente e apatico, bizzoso e "confrontational", irritato e rassegnato. Roma non mi manca quasi più.
Leggo giornali e blog, sento amici al telefono e origlio turisti italiani per strada. Affretto il passo, gli passo davanti sul marciapiede dicendo "pardon" alzo il bavero del cappotto e il loro biglietto andata e ritorno non lo invidio più.

Monday, February 05, 2007

A lecture about English

A linguistics professor was lecturing to his English class one day. "In
English," he said, "A double negative forms a positive. In some languages,
though, such as Russian, a double negative is still a negative. However, there
is no language wherein a double positive can form a negative."
A voice from the back of the room piped up, "Yeah, right."

it ain't no good

al 25esimo loop, ho ancora un sorriso ebete che non passa e una lacrima, una sola, che resta sospesa, senza il coraggio di lasciarsi andare

it ain't no use

It ain't no use to sit and wonder why, babe
It don't matter, anyhow
An' it ain't no use to sit and wonder why, babe
If you don't know by now
When your rooster crows at the break of dawn
Look out your window and I'll be gone
You're the reason I'm trav'lin' on
Don't think twice, it's all right

It ain't no use in turnin' on your light, babe
That light I never knowed
An' it ain't no use in turnin' on your light, babe
I'm on the dark side of the road
Still I wish there was somethin' you would do or say
To try and make me change my mind and stay
We never did too much talkin' anyway
So don't think twice, it's all right

It ain't no use in callin' out my name, gal
Like you never did before
It ain't no use in callin' out my name, gal
I can't hear you any more
I'm a-thinkin' and a-wond'rin' all the way down the road
I once loved a woman, a child I'm told
I give her my heart but she wanted my soul
But don't think twice, it's all right

I'm walkin' down that long, lonesome road, babe
Where I'm bound, I can't tell
But goodbye's too good a word, gal
So I'll just say fare thee well
I ain't sayin' you treated me unkind
You could have done better but I don't mind
You just kinda wasted my precious time
But don't think twice, it's all right