Wednesday, January 31, 2007

emotional blackmail

mimmi ha pianto tanto, fino a rischiare di affogare, e io a tenergli la testa sott'acqua e lui a dibattersi.
please. please. you're the only one I want. please. un assedio che dura da 10 giorni. ho una ruga in mezzo agli occhi, di quelle che vengono di notte, a non dormire a girarsi e rigirarsi, a sentire un nodo di rabbia e disonestà che mi strozza alla gola.
FCF accanto che stringo con un filo di convinzione in meno e me ne viene una rabbia sorda solo all'idea.
bzzz bzz bzzz il mio telefono vibra senza sosta. mimmi basta. bzzz bzzz bzzz.
Mimmi, fa male anche a me ma è così, non posso farci niente. Io a Berlino proprio non ci voglio venire. Io non lo so se la mia vita e qui o altrove, ma di certo non è lì con te. mi manchi mim, ma non te lo posso dire.

Passerà sai, perché tutto passa, perché ogni dolore passa. allora smetti di piangere smetti di chiamarmi. mimmi smettila.

Monday, January 22, 2007

I want some and then more

Nella sua casa di campagna, ieri. Meraviglioso fine settimana lontano dal mondo, svegliamo il silenzio di alberi e uccelli intorno a noi che dormiamo in una stanza di legno sotto gli alberi.

Nudi fra la stanza e la casa, piedi nudi sulla pietra e sull'erba.

Accendiamo il camino, prepariamo la colazione. Ancora un sorso di tè, ancora un bacio. Poi lui sparisce. Torna e mi mette in mano il fucile, mi spiega come caricare, mi indica le conchiglie che ha nascosto sui rami di alberi lontani. E mi dice "spara".

E io sparo una prima volta. Il colpo si perde nell'aria, nella terra. Non ci siamo. Respira, dice, prendi la mira, trattieni il fiato e premi il grilletto. Boum. Boum. Boum. Boum. Ne secco quattro di fila. Ne sfioro un paio. Ricarico. Ne secco altre tre.

Ecco, ieri ho imparato a sparare. Ho ucciso una decina di conchiglie.

Poi apriamo la stanza di dietro, quella chiusa da due anni. Ci sono tutte le sue cose, le cose di lei, quello che ha lasciato. C'è una cassa di fotografie. Io la guardo e non oso parlare. Lui prende la cassa, ci sediamo sulla panca davanti al fuoco e me le mostra tutte una per una. Dieci anni di alberi, di neve. Dieci anni di paesaggi. Dieci anni di muri di pietra. Ogni tanto c'è lui, che sorride all'obiettivo, il suo sorriso innocente aperto franco. Sei bello amore vorrei dirgli, sei ancora più bello quando ridi così. Sorridi a lei in tutte queste foto. E lei non c'è mai. Ha tolto tutte le sue foto lei e se le è riprese. Ha dimenticato solo i provini di ogni rullino: una treccia, un profilo, una mano.
In fondo alla cassa, c'è un pacchetto di foto che deve esserle sfuggito. Finalmente ha un volto. Mi sforzo di vederla bella, mi sforzo a non trovarla né bella né brutta. Dieci anni con lei. Mi immagino i dieci anni in cui ogni giorno si è svegliato e c'era lei accanto. Naso occhi bocca. Capelli. Si, sono belli i capelli di lei, me l'aveva già detto. Il viso duro da bambina, un viso un po' europa dell'est, lui mi ha detto. E' vero. E' questo il viso di quella che ha amato più di se stesso, fino a non riuscire a immaginare un vita che non fosse con lei. anche quando lei l'ha tradito, gli ha svuotato le tasche, gli ha nascosto la sua doppia vita. anche quando gli impediva di respirare. Dieci anni lontano dal mondo, al riparo da altre donne, al riparo da tutto. Dieci anni in cui l'ha convinto di non valere niente, di non saper fare l'amore, che le donne non godono a letto, che il latte fa male, i romanzi non si leggono, che i suoi stages di ipnosi eriksoniana erano la cosa più importante del mondo, dieci anni senza un piatto caldo, dieci anni di gioielli e camicie mai stirate, dieci anni senza carezze per il cane. Dieci anni in cui lei partiva per vedere un amante, per farsi operare le orecchie a sventola, farsi fare una liposuzione, e poi tornava e gli costruiva intorno dei muri e appena lui riusciva ad adattare la propria vita a una nuova barriera ce n'era subito un'altra pronta. Dieci anni e poi un giorno lui ha detto basta. E se ne è andato, è tornato nella loro casa di campagna e l'ha trovata già vuota. Lei e i traslocatori erano già passati. Aveva fatto portare utto via. Gli ha lasciato quella stanza piena di sacchi di stracci, brandelli di cose di cui non aveva più bisogno. Una teiera rotta, un piatto incollato due volte. Qualche libro senza valore. La cassa delle foto ripulite. Portiamo tutto di là e bruciamo questi stracci, mi dice. Non oggi dico io, la prossima volta. Io non ho fretta. Voglio ancora capire, voglio frugare sapere imparare riconoscere scegliere piegare riordinare, voglio appropriarmi di questi fantasmi, questi suoi fantasmi, imparare a non temerli.
Vorrei sapere cosa vede lui quando la vede in quelle foto. "Une très belle femme" mi aveva detto. Io però non la vedo. Vedo la treccia piena e folta color del grano a giugno. poi lei si gira e vedo una donna di quarant'anni o più, un volto di spigoli duri, un naso sgraziato, degli occhi vivissimi senza dolcezza, una bocca che non si piega in nessun sorriso e nasconde una smorfia diversa ad ogni scatto. Vedo una donna insoddisfatta, amara, prepotente, una mente sottile. Me la immagino dodici anni fa, delusa, tradita dall'uomo che aveva allora, da una vita svuotata di senso, di noia di vivere, un giorno si imbatte in un giovane uomo bello come il sole, forte, pieno di vita, la forza di chi ha vent'anni e futuro e voglia di amare, voglia di bere il mondo, di aggrapparsi a un pezzo di universo, trovarlo meraviglioso, riempirlo di vita e di significato. E lei se lo prende, gli succhia anni e sorrisi, gli ruba amici e pensieri, gli ruba soldi e sicurezze, gli dà i binari stretti e le porte di chiuse di un amore cieco morboso e padrone. Me la immagino guardarsi allo specchio, imparare a non muovere i muscoli ché poi se no vengono le rughe e poi guardare lui, il suo corpo di vent'anni, lungo e svelto, i suoi occhi grigioblu, il suo sesso duro e pronto, sempre.
Lui che è solo al mondo, lui che impara che al mondo non c'è altro che lei. Lei e i suoi buii, i suoi rancori, i suoi ordini, i suoi debiti, i suoi muri, lui che ci mette dieci anni ad uscire da lì e due anni ancora a riaprire la porta della stanza senza tremare di rabbia e di dolore.
Era sereno ieri, era pronto. Forse ero io a non essere pronta. Ho rubato una foto. Una foto di lui che sorride. Lo stesso sorriso di oggi. La tengo stretta mentre vado al lavoro. La foto dell'uomo che dorme con me tutte le notti. Con cui faccio l'amore tutti i giorni. Che ogni volta si stupisce di ogni mio orgasmo come di un miracolo e me ne chiede un altro e un altro ancora, me ne regala tanti quanti riesco ad averne. Fino ad esplodere insieme a me. Ogni volta restiamo allacciati per lunghi minuti ore notti intere. Dice che la prima volta sono stata io a stringerlo forte dopo l'orgasmo, a tenerlo stretto dentro di me, e lui ha pensato a tutte le volte che lei lo scacciava, con fretta e disamore irritato. E nessun orgasmo in dieci anni. Io stento a crederci.
Com'era per me prima, con gli altri? Più o meno uguale ad adesso credo..... bugia: prima mi ricordo di aver avuto orgasmi di dieci minuti solo due o tre volte, nessuna di queste con mimmi. venire venivo sempre, senza problemi. "Orgasmo operaio" diceva LRU, "tu l'orgasmo te lo prendi come una rivendicazione sindacale". Adesso vengo senza sforzo, e ogni volta sembra non finire mai, FCF ne è così felice. Sapessi io amore, sapessi io.

Tuesday, January 16, 2007

vivement samedi

E così sei tornato, in un qualsiasi giorno d'inverno, sonno, pioggia, quasi-giorno, neon dell'aeroporto, autostrada. Casa.
Chissà che tempo faceva domenica là fuori, chissà cosa faceva la gente per le strade.
Noi così presi a ritrovarci, un unico lungo abbraccio interrotto solo dalla sveglia di lunedì mattina.
Dormi amore, dormi ancora un po', a stasera.
Stasera non arriva mai, tutti i giorni si dilatano si aprono si perdono in minuti lunghissimi. Sono lunghe le ore, i secondi ancora di più, fino alle sette, fino a che la chiave non gira nella toppa e dietro la porta ci sei tu che mi aspetti, che conosci il mio passo nel cortile, che mi senti divorare gradini a 4 a 4. il tempo si affretta, accelera di nascosto, corre e corre, sono le 2 di notte e siamo ancora lì intenti a divorarci.
Un giorno sarò vecchia sai. E magari ci saremo già persi. Tu mi chiudi la bocca con un bacio e il respiro ti diventa sonno.

I minuti più veloci sono quelli del risveglio. La mia sveglia suona alle sette, una manciata di secondi dopo sono già le otto.
le otto di stasera arrivano fra dieci anni.

Friday, January 12, 2007

Io so.

Ecco era da un secolo che non l'avevo riletto, oggi l'ho fatto e lo voglio pure mettere qui:


Pier Paolo Pasolini, 14 novembre 1974

"Io so.

Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere).

Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum. Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli. Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.

Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.

Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il "progetto di romanzo" sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non è poi così difficile..."

America

Se sapessi come si mette un mp3, ci metterei direttamente il testo recitato da Allen Ginsberg e musica di Tom Waits......


America

America I've given you all and now I'm nothing.
America two dollars and twenty-seven cents January 17, 1956.
I can't stand my own mind.
America when will we end the human war?
Go fuck yourself with your atom bomb
I don't feel good don't bother me.
I won't write my poem till I'm in my right mind.
America when will you be angelic?
When will you take off your clothes?
When will you look at yourself through the grave?
When will you be worthy of your million Trotskyites?
America why are your libraries full of tears?
America when will you send your eggs to India?
I'm sick of your insane demands.
When can I go into the supermarket and buy what I need with my good looks?
America after all it is you and I who are perfect not the next world.
Your machinery is too much for me.
You made me want to be a saint.
There must be some other way to settle this argument.
Burroughs is in Tangiers I don't think he'll come back it's sinister.
Are you being sinister or is this some form of practical joke?
I'm trying to come to the point.
I refuse to give up my obsession.
America stop pushing I know what I'm doing.
America the plum blossoms are falling.
I haven't read the newspapers for months, everyday somebody goes on trial for
murder.
America I feel sentimental about the Wobblies.
America I used to be a communist when I was a kid and I'm not sorry.
I smoke marijuana every chance I get.
I sit in my house for days on end and stare at the roses in the closet.
When I go to Chinatown I get drunk and never get laid.
My mind is made up there's going to be trouble.
You should have seen me reading Marx.
My psychoanalyst thinks I'm perfectly right.
I won't say the Lord's Prayer.
I have mystical visions and cosmic vibrations.
America I still haven't told you what you did to Uncle Max after he came over
from Russia.

I'm addressing you.
Are you going to let our emotional life be run by Time Magazine?
I'm obsessed by Time Magazine.
I read it every week.
Its cover stares at me every time I slink past the corner candystore.
I read it in the basement of the Berkeley Public Library.
It's always telling me about responsibility. Businessmen are serious. Movie
producers are serious. Everybody's serious but me.
It occurs to me that I am America.
I am talking to myself again.

Asia is rising against me.
I haven't got a chinaman's chance.
I'd better consider my national resources.
My national resources consist of two joints of marijuana millions of genitals
an unpublishable private literature that goes 1400 miles and hour and
twentyfivethousand mental institutions.
I say nothing about my prisons nor the millions of underpriviliged who live in
my flowerpots under the light of five hundred suns.
I have abolished the whorehouses of France, Tangiers is the next to go.
My ambition is to be President despite the fact that I'm a Catholic.

America how can I write a holy litany in your silly mood?
I will continue like Henry Ford my strophes are as individual as his
automobiles more so they're all different sexes
America I will sell you strophes $2500 apiece $500 down on your old strophe
America free Tom Mooney
America save the Spanish Loyalists
America Sacco Vanzetti must not die
America I am the Scottsboro boys.
America when I was seven momma took me to Communist Cell meetings they
sold us garbanzos a handful per ticket a ticket costs a nickel and the
speeches were free everybody was angelic and sentimental about the
workers it was all so sincere you have no idea what a good thing the party
was in 1935 Scott Nearing was a grand old man a real mensch Mother
Bloor made me cry I once saw Israel Amter plain. Everybody must have
been a spy.
America you don're really want to go to war.
America it's them bad Russians.
Them Russians them Russians and them Chinamen. And them Russians.
The Russia wants to eat us alive. The Russia's power mad. She wants to take
our cars from out our garages.
Her wants to grab Chicago. Her needs a Red Reader's Digest. her wants our
auto plants in Siberia. Him big bureaucracy running our fillingstations.
That no good. Ugh. Him makes Indians learn read. Him need big black niggers.
Hah. Her make us all work sixteen hours a day. Help.
America this is quite serious.
America this is the impression I get from looking in the television set.
America is this correct?
I'd better get right down to the job.
It's true I don't want to join the Army or turn lathes in precision parts
factories, I'm nearsighted and psychopathic anyway.
America I'm putting my queer shoulder to the wheel.

agenda

cose da fare entro horrible o'clock di domenica:

lavorare, spedire tre raccomandate (e scriverle, possibilmente prima di spedirle), pagare la luce, leggere il memoriale del nostro nuovo cliente per capire che c***o vuole da noi.

comprare almeno due regali a FCF: un'agenda un dvd una morbida sciarpa,
preparare la migliore parmigiana di melanzane mai vista da far trovare a FCF domenica
versare l'ultimo assegno di e per FCF sul suo conto

Farmi i capelli
Passare all'istituto di bellezza per un total body scrub/massaggio/cera
Vedere michela, vedere Arthur, telefonare a Ben e dirgli che per stasera il poker club non mi vedrà presente
Andare per negozi e comprare vestitino ed eventuali altri capi

Pulire casa mia, fare il bucato alla laveria automatica, dare le chiavi a Chris

Pulire casa di FCF, fare il bucato nella lavatrice di casa
Portare a casa mia una valigia di cianfrusaglie

Vedere almeno due film

Dormire almeno 18 ore

Controllare gli orari della metro per essere sicure di essere all'aeroporto alle sette di mattina in punto di domenica

Io li odio

Io li odio e odio me stessa per il fatto di odiarli.

parlo degli amici ricchi, chi altri?

dei miei amici che guadagnano 8000euri al mese e hanno pure le braccia corte al momento di steccare il taxi per accompagnarci a casa.
Io li odio perché è per colpa loro se il tassista ci fa fare il giro della francia prima di lasciarci davanti casa.
vivono qui da 7 o 8 anni e ancora hanno un accento ammericano che ti sembra di stare in un film di john wayne ogni volta che si va da qualche parte e il tassista giustamente fa la sua equazione: polli da spennare.

Polli meno timidi e discreti di me, che entrano nel taxi a 90 decibel e gli dicono dove ci deve portare inceppandosi ripetendo l'indirizzo mille volte a decibel esponenzialmente crescenti. Il tassista parte a tutta callara facendo finta di mettere in pratica il basilare principio geometrico che per due punti passa una e una sola retta. Mezz'ora dopo siamo ancora dove eravamo mezzora prima.

Io li odio quanto ti dicono che hanno scoperto il ristorante più autentico che più autentico non si può, c'è un notaio al posto del maître e timbri con il logo della république sotto al tovagliuolo e poi ci vai e il menu è in sette lingue, il conto è a 6 zeri e si mangia peggio che in quello della volta prima.

Io li odio quando come oggi mi mettono di fronte a scelte come: gli do bbbuca e vado a vedere Fur, vita immagianaria di diane arbus? mi faccio in quattro per trovare un cinema che mi permetta di vedere diane arbus prima o dopo cena? o vado a cena con loro, mi perdo diane arbus, mi allegerisco di 60 euri, torno a casa con instinti omicidi e mi dico mai più e poi ci ricasco e mi si rinforza l'instinto omicida?

un compromesso forse sarebbe andare a rivedere babel, ché lo danno giusto accanto al ristorante di ostriche dove hanno decino di andare a farsi spennare stasera e l'orario potrebbe risultare compatibile.
Il problema di questo sfogo socio economico in fondo in fondo è il seguente:
devo vedere più film possibili nelle prossime 48 ore, ché dopo torna il mio amato e addio cinemi.

ieri avevo provato a vedere Fur, ma c'era un errore sul sito del cinema e al posto di Fur davano "the fountain", siccome che ho la tessera cinema illimitata già pagata ho detto va beh, vada per "the fountain" e sono fuggita a metà film inorridita (il peggior film dell'ultimo ventennio, secondo me) e io ogni volta che un film non mi piace ne devo subito rivedere un altro e un altro ancora fino a che non ne vedo uno degno di.

Inoltre, per la serie ostriche e frutti di mare, ne mangio almeno due volte a settimana di quelle serie, che agli ammericani manco gli fanno sapere che esistono, e ed è il mio capo che paga, ma a me ne che me ne frega di andare nel fighesimo arrondissement a mangiare coquillages, che sono pure a dieta?

Thursday, January 11, 2007

o'miracle

dopo 12 giorni di dieta proteica, addominali al letto la mattina prima di alzarmi, rientri a casa a piedi da bastille, da montparnasse, dal marais, pure da torino se mi ci fossi trovata, infilo i jeans di prima dell'ingrasso e:

1 giro vita: fra i jeans e la pancia ci entra comodamente un cuscino di quelli piccoli, o una busta da due chili di albicocche secche, o un maglione scandinavo appallottolato

2 cosce: intravedo pieghe un po' ovunque, indizio sicuro di spazio libero fra la pelle e il tessuto, ma non oso controllare, il giro ginocchio sembra compreso nella circonferenza di un rotolo di carta igiene già consumato per metà, ma non ho tempo di fare una verifica

3 guanciotte: assenti

4 bracciotte: secondo i miei calcoli fra un altro paio di giorni sono pronte per la prova canottiera da camionista , se la temperatura lo consente. non somigliano ancora ai due rami secchi di kristen, ma diciamo che una maglietta a mezze maniche aderenti la superano con grande facilità

poi passo al settore stivali (questo "pesatevi con gli occhi" avviene ovviamente mentre mi vesto per andare a svolgere il mio mestiere di architetto, dunque sono in ritardo e non posso fare nessuna prova costume, solo una prova tenutadacantiere-studio-aggiungiunacollanaeseiprontaperlasera)
insomma il settore stivali ci dice che c'è posto per i jeans dentro! non fuori. DENTRO.
"scusate siete sicuri? sarebbe la prima volta da 4 anni!"
e loro "si ssi, tu infila i jeans dentro e tira la lampo" "li faccio un po' sbuffare al ginocchio magari?" "no, no, fino in fondo... dai che sei in ritardo"

zzzzzzip. ari-zzzziiiip.
fatto. mi sollevo, apro con cautela la porta scorrevole della chambre (chéri, scusa ma quando non ci sei io le scarpe in casa proprio non mi va di toglierlmele all'ingresso e me le tolgo davanti al letto)

carrellata sugli specchi di recupero del soggiorno: sono io? sono io. sembro una 12enne che va a lezione di equitazione, magari addirittura a vincere un concorso ippico.... sembro una ballerina con gli stivali, una surfista australiana finanche.

Ci deve essere un errore. gli specchi sono gli stessi che 12 giorni fa mi lanciarono l'allarme sul pericolo di esplosione in zona chiappe dei pantaloni viola di velluto a coste.

Quasi quasi mi mangio un cioccolatino. Guardo l'orologio e non c'è tempo di organizzare la caccia al tesoro per scovare il prezioso malloppo di ovetti e reese's e ferrero rocher, quindi rinuncio. Volo al lavoro, sono leggera, sono una ballerina, di nuovo come 4 anni fa.
Soprattutto sono pronta per i saldi, e quel vestitino di lana beige girofiga sara finalmente mio senza rimorsi.

brown bag

Tutta la mia vita di prima, per quello che riguarda la sua esistenza materiale fatta di beni mobili è al momento così ripartita:

60% malagrotta (discarica del comune di roma ndr)
10% sempre sacchi per l'immondizia ma questi sono per tatiana, la figlia della donna di servizio di mio fratello, che pare faccia la mignotta a milano

10% con me, a parigi di cui 7% a casa mia il resto a casa del mio amato

2% berlino, a casa di mimmi

5% in tre scatole di metallo sepolte sotto i 3 aspirapolveri i 7 set di valigie i 6 caschi moto le 56 paia di scarpe il ttuo appartenente al mio germano, nel ripostiglio della casa attualmente occupata dal germano medesimo

3% non rintracciabile, ovvero so che è da qualche parte ma chissa dove, europa ammerica vai a sapere.

5% a studio, il mio ex studio

5% nel sacchetto che mi porto sempre appresso, annesso alla normale borsa con chiavi e soldi e telefono.

Saturday, January 06, 2007

belly to heaven

il paradiso a volte si nasconde nei biscotti, chi lo sapeva?
sapevatelo! io l'ho trovato nelle decinaia e decinaia di biscotti duri come legno di frassino mangiati sul divano di OLV di fronte al camino e alla TV il 30 dicembre.
duri per il troppo cioccolato e le troppe nocciole e miele e mandorle e diosappiucosa.

La torta di mamma (ricetta super speciale ma non troppo segreta: uova farina cioccolato, noci, gusci di noci, nocciole, nocciole col guscio e tutto, pezzi di buccia di castagne, castagne), scaldata e accompagnata da un bicchiere di latte gliel'ammollava anche lei...

I dolci calabri, tutto strutto miele fritti scolati immersi nel miele arifritti e ricoperti di glassa erano niente male
ne ho offerto alcuni a kristen che tornava da HK l'altro giorno
(miracolosamente sfuggiti ai controlli aeroportuali, confesso ho barato, ho trasportato svariti liquidi non dichiarati nel bagaglio a mano di quantità superiore ai 100ml per contenitore consentivi dalle nuove norme di trasporto aereo)
e lei mi ha chiesto cosa sono, donuts? sarà stato il jetlag.

Prosciutto umbro che si scioglie in bocca dolce e rosa come il culo di mio nipote

Pane toscano: caldo appena sfornato, tostato, bruschettato, con e senza aglio, col prosciutto di cui sopra, con un formaggio che sapeva di latte fresco e non puzzava per niente, non come i formaggi puzzoni di qui.... intinto nell'olio buono, con la cioccolata, col miele, con la confettura d'arance
(idem per il pane calabro, con variante pomodoro, funghi sott'olio e melanzane)

Grigliate miste, fatte in tre camini differenti

mezzemaniche vongole e pachino, solo una volta che tristezza

fois gras au sauternes

panpepato

torroncini al sesamo, alle mandorle, alle nocciole, alle arachidi, nocciole mandorle e arachidi insieme, ricoperti ci cioccolato bianco, di cioccolato fondente, non ricoperti

pocket coffee a go-go guardando "Brazil"

Questi alcuni dei miei fuori pasto durante le vacanze di natale al Paese..... e ora che son tornata qui c'è chi ha il coraggio di chiedermi perché sono a dieta.