Monday, January 18, 2010

Mi dico che dovrei provare a descrivere l'odore del mio bambino, per fermarlo fissarlo conservarlo per sempre nella memoria. Per resistere alla voglia di lanciarmi contro la culla stringerlo forte e respirarlo mille volte al giorno. Il mio bambino. Mio figlio. E' mio. Odora di lana e calendula. Di suo padre. Di latte. Di me. Il latte è mio. Il figlio è mio. Odora di capelli biondo grano e di sonno. Odore di pelle rosa trasparente. Odore di respiro irregolare e sorrisi appena accennati. Odore di latte digerito. Mi avvicino, metto il viso vicino vicino al suo e respiro e intorno tutto scompare trasecola svanisce. Mio figlio, il mio bambino. I suoi occhioni, le sue mani che annaspano o i pugni chiusi del sonno tranquillo. Non resisto, ho voglia di sentirlo caldo contro di me, la testolina annegata in una tetta, svegliati figlioletto dammi una scusa per venirti a prendere, scostare la copertina che sa di te sollevarti premerti contro di me consolarti e respirarti tutto.