Friday, June 29, 2007

appunti di viaggio 1

La prima parte del viaggio: direzione sud ovest, direzione casa in campagna di FCF. Attraversiamo la francia in un pomeriggio di nubi e sole. ci aspetta una quasi settimana di paradiso. FCF guida sereno, abbiamo fretta di arrivare ma non c'è ansia, mancano 30 km quando accosta spegne il motore e chiudiamo gli occhi per dormire. C'è la notte all'orizzonte, e nient'altro, e stelle e silenzio e nuvole e grilli, aria fresca e ci siamo noi. FCF reclina il sedile, la testa all'indietro, un braccio teso a cercare me. Io aspetto, resto li con la testa sul vetro la cintura e tutto. Il telefono in mano. da 5 minuti è il 21 giugno, da 5 minuti è il compleanno di mimmi. happy mim birthday, happy mimmi, please be happy. ma i tasti fanno rumore, perdonami mimmi, di non essere la prima a farti gli auguri, di non esserci più, di essere qui disonesta e pensosa e felice. Ho voglia di scendere e piangere e dirtelo "happy birthday mim" ma non è giusto non è onesto. ecco c'è FCF che dorme il respiro del sonno la mano che cerca la mia e io protesa verso la notte del primo 21 giugno senza mimmi. Chiudo gli occhi, mi lascio andare, reclino il sedile anch'io, mi piego, mi stendo mi giro un unico movimento fluido e sono contro addosso accanto intorno all'uomo che dorme nel buio vicino a me. Il primo pezzo di felicità è la temperatura, la sento attraverso i vestiti, la riconosco, è il caldo buono del suo corpo contro il mio, poi c'è l'odore, il suo l'odore che conosco così bene, e poi ci sono bottoni di cui conosco il filo e la forma a memoria, c'è il rumore del cuore, tutto insieme, in una frazione di secondo lì in attesa, è la meta, lo scopo il punto di arrivo del gesto di stirarsi e tendersi verso di lui. E poi non c'è nient'altro, se non questo tutto pieno di noi, le bocche che si cercano nel sonno, la notte e i trenta km che ci separano da casa. dormo, dormo anch'io contro l'uomo che amo.
(un'ora dopo, una volta arrivati, nel letto della casetta di legno e pietra glielo dirò, quando non potrà sentirmi, o farà finta di.)

Penso al rischio di aver quasi evitato quel gesto, al rischio di happy mim brithday a tutti i costi, mentre sono lì, sono arrivata, il vero viaggio era solo la torsione del corpo verso FCF, il resto del viaggio se pure non ci fosse sarebbe uguale. Il viaggio era tutto in quel gesto, nel trovarsi a metà strada fra il sonno e la veglia, fra la strada e il nostro punto d'arrivo, e trovarsi, sapere di esserci e di volersi senza aver bisogno di dirselo.

Otto anni prima, tre o quattro vite fa, su una nave che tornava in italia, in una notte d'agosto, quello stesso gesto ce l'avevo lì in punta di braccia in punta di cuore e l'ho trattenuto, l'ho scacciato l'ho deriso l'ho minacciato, gli ho urlato contro in silenzio e ho aspettato il mattino e la fine del viaggio che allora non lo sapevo, ma era anche la fine dei miei giorni con lui, il giovane uomo di tre o quattro vite fa. "What if". non lo saprò mai e no, non mi importa davvero di saperlo, ma mi piace pensarci, adesso qui, mentre tocco e sento quanto è facile girarsi verso quello che ami e farglielo sentire senza dirglielo.

In quella notte d'agosto, sulla nave, lui accanto a me in realtà non c'era, eravamo due corpi paralleli, lui sulla sua "poltrona tipo aereo", io sulla mia, eravamo co-viaggiatori non compagni di viaggio, almeno non del viaggio vero quello attraverso la notte, quello verso il mattino, verso le nostre vite di dopo, dopo la fine del viaggio che ci aveva visto anche felici in tre o quattri Paesi, treni autobus automobili barche navi, laghi fiumi mari e hai voglia ancora le cose fatte e viste insieme quell'agosto. Mi ricordo di aver pensato " mi mancherà", mi ricordo di aver deciso di comprare Il Libro appena a terra perché mi aiutasse a far passare più in fretta quella che credevo sarebbe stata una settimana lontana da lui. Assenza di parole, assenza di gesti, e io a lottare contro la voglia di prossimità, a ricacciarla dentro, ma traboccava come i bagagli di un qualsiasi viaggio di ritorno, come una birra calda. Non so se a fermarmi fu la mia forza di volontà o la sua indifferenza mentre mi parlava, mentre mi leggeva mezze frasi del libro, o il viavai di altri passeggeri di quella nave che sembrava ferma. Movimento appena avvertito fra i polmoni e lo stomaco e quella voglia semplice, di piegarmi ed esserci, voglia di sentire la sua temperatura il suo odore, che oggi non ricordo più. E non mi va di ricordarmelo. Mi chiedo se sono davvero cambiata, se davvero ho imparato a cercare le cose solo come e dove erano e come e dove saranno e non come e dove poteveno essere. Se davvero ho imparato a contare solo su memoria e immaginazione, e lasciare dietro il dubbio. E mi dico di no. Mi rispondo che ehm, signor psicanalista veda un po' lei.... tre gironi fa mi sono sorpresa a sognare ad occhi aperti di presentare FCF a nonna mia, di portarla a Parigi, nelle migliori sale da te e dai gioiellieri di place vendome, di vederla felice dire a me e FCF qunto siamo belli insieme. Nonna, nonna che è nata nel 1900 e morta in un giorno di marzo del 1979.

ovvove

per la prima volto un post scritto su pc (hence the hovvov) ma tant'è: sono a roma sono (ancora) in vacanza e non ci sono vicini a cui scroccare la connessione wi fi per il computer ( quello vero)
solo per citare grace
"the world would be a better place if ......... didn't exist"

al posto dei puntini ci vanno:

agropoli e salerno, a scelta, anzi tutti e due insieme.

Tuesday, June 12, 2007

evviva anch'io ho qualcuno da linkare.....

Monday, June 11, 2007

the healing power of (some)songs

good friday (cocorosie)
"I fell in love with you just because the sky turned from grey into blue"

the purple bottle (animal collective)
"sometimes I'm talkative, sometimes I'm not talkative"

lullaby (tom waits)
"nothing is ever yours to keep, close your eyes go to sleep"

every time we say goodbye
"every time we say goodbye I die a little"

save me (aimee mann)
"But can you save me
Come on and save me
If you could save me
From the ranks of the freaks
Who suspect they could never love anyone"

post da riscrivere

il comune di roma quattro giorni fa mi manda un telegramma per propormi un contratto come funzionario tecnico. 24 ore per accettare.

La prima reazione è stata "è uno scherzo?" io non ho mai fatto un concorso al comune di roma, insomma è venuto fuori che siccome 8 anni 8 fa feci un concorso alla provincia (Giusto perché mamma mi aveva iscritta. Non toccai un libro uno ma passai lo stesso) e risultai "idonea" ma 24esima (e c'erano solo 20 posti) insomma comune e provincia si passano gli architetti dei concorsi come figurine dei calciatori.

Tragedia familiare (ancora in corso) per via del fatto che non ho accettato. con un po' di dubbi perché forse architetto del comune non era proprio da buttare se si considera che entri alle otto esci alle 3 e la giornata la passi tipo su tetris....
(ottavo livello come qualifica quindi non poi così male) ma io non me la sono sentita neanche di immaginare di cambiare tutta la mia vita in 24 ore.
e lo stipendio sarebbero stati 1800 e rotti, che insomma, a vederli da qui mi sembrano pochini. Ovviamente la ragione principale per la quale non ho accettato è l'amato, di cui i miei non sanno nulla. E con lui tutto va a gonfie vele tranne il suo divorzio che ancora sta a caro amico, e allora mi dico ecco magari fra un mese viene fuori che la ex moglie non è d'accordo al divorzio amichevole in cui lui le da "solo" 50mila euri e si tiene la casa che ha pagato lui e allora lui pur di non perdere la casa o la brucia (come dice farà nel caso in cui la tipa si oppone) o rinuncia a divorziare "che tanto io e te siamo come marito moglie mia moglie sei tu non quell'altra" etc.

E io in tutto ciò so già che mi verrà una voglia matta di fuggire, e allora un posticino a roma magari non sarebbe da buttare

(ciccio mio a roma aveva già attivato assessori vari per far sì che il mio posto al comune fosse il più figo di tutti e tutti gli amici a cui l'ho detto (giusto per accertarmi che non fosse uno scherzo) a cantare evviva a dire che bello che torni e alla fine io ho deciso di non accettare. le 24ore sono scadute daun pezzo quindi ormai rimorsi o altro sono inutili.

Il tutto complicato dall'aver smesso di fumare 2 settimane fa, col cerotto che attenua i sintomi di idrofobia, ma insomma sono piuttosto tesa ed elettrica.

Ecco, allora che mi ritrovo a pensare quanto tutto sia buffo.
la vita sembra ridotta a questa senzazione di cose sbagliate al momento sbagliato. O persone sbagliate al momento giusto, o persone assenti. giornate ' "mi manca chiunque" tanto per citare david foster wallace e diffuse.

So tutto quello che non voglio, e non riesco a dipanare il filo di quello che voglio. io non esco più, io leggo poco a parte libri scritti da e per pubblicitari come se ancora fosse possibile cambiare carriera (io le mie campagne ideate che ho nel cassetto...)
Io vado al lavoro e al cinema e basta. Io vado a londra venerdì. E ci vado da non fumatrice con la pelle bella i capelli belli profumo di buono e il mio amore con me. Poi vado in campagna 5 giorni e 10 giorni a roma. E poi?