Thursday, October 25, 2007

Pinpoint dilemma

L'ho sempre sospettato che le mozzarelle di qui fossero taroccate, adesso pare ce ne siano le prove. Pazienza ne farò a meno. Come di tante altre cose del Paese.
A volta l'idea di tornare un giorno mi fa semplicemente orrore. Quando leggo i giornali, quando vedo certe facce, e poi ci sono modi di dire di fare di pensare ai quali non potrei più abituarmi.
Provo a immaginare con chi passerei il mio tempo, se tornassi, (esclusi pochi fedelissimi), dove andrei? come passerei le mie giornate? L'idea di svegliarmi in un mondo col bidet da un lato mi attira, ma poi dall'altro.... Mi immagino la mia giornata che inizia, l'interazione coi commercianti, glioperatoridelsettore, lesignoredelpianodisopra etc. e rabbrividisco. Soprattutto a spaventarmi e l'idea di uscire la sera e di imbattermi in una qualsiasi specie di fauna romana docp. Che tipo di interazione ne verrebbe fuori? Scartati i coatti, gli avvotaticchi, i parioli con le camicie dal collo ignorante e le pariole che parlano strascicato con i quali non ho mai avuto niente a che fare. Scartati gli oriundi della provincia profonda e la progenie degli altolocati chi resta? Ovviamente è molto probabile che ognuna delle categorie elencate abbia altrettanto ottime ragioni di non voler interagire con me, chi lo nega. Il punto è che sarebbe perfettamente inutile cercare gli extraterrestri che piacciono a me: né di destra né di sinistra, né ricchi né poveri, eccentrici ma non bizzarri, viaggiatori, poliglotti, trasversali, curiosi, liberi. Belle teste, con un vissuto fitto intrecciato ad angoli e pezzi di mondo. La gente così a roma esiste?
Sento un bisogno crescente di fare ordine, di capire, attraverso la scrittura, dove e a cosa sono culturalmente attaccata. Ho bisogno di disegnare una mappa dei miei movimenti, degli spostamenti, dei passaggi da un Paese all'altro, da una lingua all'altra, e tradurli una volta per tutte, ridurli a un sistema, una cronologia, mettere le didascalie appropriate. Di fare una lista di persone (personaggi) incontrati e separare descrivere catalogare i caratteri, i tratti di personalità attinenti alla provenienza culturale e quelli propri degli individui. E capire dove sono io (tipo Traveler IQ lui ti fa la domanda geografica e tu svelta piazzi la puntina al posto giusto, strano quanto io sia capace di sbagliarmi di più di 50 km in europa per poi piazzare il bruenei, la mecca e myrtle beach a meno di 10 km dal posto giusto). Cosa mi rende me a prescindere dalla mia storia e individuare gli strati a uno a uno che negli anni si sono depositati incrostati cristallizzati fusi l'uno sull'altro fino a produrre questa persona che sono.
Cambio tutti i giorni, lo sento. Eppure c'è un punto di partenza che non riesco nemmeno a vedere chiaramente che mi attira come una calamita. Girare in tondo : allontanarsi, tirare la corda con forza lontano correre correre e ritrovarsi allo stesso posto, in una posizione uno stato d'animo diverso, che rimette tutto in discussione. Ricominciare.

E poi fare i conti con i problemi quotidiani tipo la lavatrice le tasse i cinesi fcf le prossime vacanze etc questo lavoro che mi sembra orrendo ogni giorno di più. Mi sento deprezzata per aver dovuto imparare cose come stilare le relazioni tecniche anti-incendio. Ma che me ne frega a me, andasse pure tutto a fuoco.